Spesso mi viene posta questa domanda: “qual è la differenza tra temperamento, carattere e personalità?”

E ancora: “Il carattere è ereditario o dipende dall’ambiente in cui si cresce?”

Cercherò di fare sinteticamente un po’ di chiarezza.

Ogni persona ha sin dalla nascita un fondamento biologico: il patrimonio organico innato che ciascuno riceve attraverso la trasmissione ereditaria (costituzione ereditaria), da cui derivano le forme e proporzioni del corpo (costituzione morfologica) e le modalità di funzioni vitali (circolatoria, respiratoria, digestiva, ecc.) dipendenti dal sistema nervoso e endocrino (costituzione fisiologica).

Il complesso di questi elementi determina una iniziale struttura psichica o temperamento.

Perché “iniziale”? Perché al condizionamento dei fattori ereditari si deve aggiungere quello dovuto ai fattori ambientali, che interessa tutta la vita del soggetto. La personalità è frutto di questi condizionamenti e della reazione a questi condizionamenti.

Con la parola temperamento s’intende la risposta psichica naturale al corredo organico ereditario: essa esprime impulsi, tendenze istintive, disposizioni, necessità, stati affettivi…

Il carattere invece è frutto dell’iniziativa del soggetto sotto l’influsso dell’ambiente. Nel bambino il carattere non si distingue ancora dal temperamento, la decisione non si distingue dall’impulso, i processi di inibizione sono poco sviluppati, gli schemi mentali sono troppo semplici, ecc.

La personalità invece, non solo unifica gli aspetti biologici del temperamento e quelli psichici del carattere, influenzati dall’ambiente; ma crea anche valori, modelli di comportamento, forme di organizzazione sociale in grado di modificare l’ambiente e la stessa personalità. Lo sviluppo della personalità comporta l’interazione tra fattori costituzionali innati, fattori educativi, ambientali e culturali.